
Nonostante Edwards stesso sostenesse che la ricerca sulle cellule riproduttive umane e sugli embrioni dovesse essere svolta sotto precise linee guida etiche, e nonostante si fosse assicurato che un comitato etico fosse creato presso la Bourn Hall Clinic, il suo lavoro sulla fecondazione assistita incontrò una fortissima opposizione, da parte leader religiosi, che la consideravano immorale, dai governi, che pensavano che fosse più importante limitare la fertilità piuttosto che favorirla, e da alcuni colleghi che avevano idee differenti in merito alla sicurezza degli embrioni. «A posteriori – si legge in una nota del comitato dei Nobel – sembra incredibile che Edwards non solo sia stato capace di rispondere a tutte le critiche che lo sommersero nel corso degli anni, ma che pure sia rimasto così imperturbabile e determinato nel perseguire il suo obiettivo scientifico».
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